2 Giorni in Autonomia Logistica 2015

18 19 Luglio Capoterra - Sciopadroxiu (Pixinas)
Danix, Danilo DrZ, Peppe , Maurizio Citz, Pierpaolo(Mangiuffo), Sergio.






Scrive Danix:

C'è poco da fare, la 2 giorni in autonomia logistica è un grande evento che riserva sempre tanto divertimento e tante cose da raccontare.
Quest'anno era la prima volta di Sergio, da sempre ostile al dormire all'aperto... questa volta siamo riusciti a convincerlo, gli abbiamo parlato delle stelle che si vedono durante la notte e gli abbiamo dato alcuni consigli sull'attrezzatura da portare... morale della favola, ha bucato il materassino "made in china" dopo appena 2 minuti di utilizzo
alcuni dicono perché non aveva montato le mousse, ma forse è perché il soggetto in questione ha posato il materassino sulla nuda terra, e c'è poco da dare la colpa ai cinesi
Quest'anno era anche il 3° tentativo di Maurizio di superare la pausa pranzo, oltre che di passare la notte insieme al gruppo, operazione purtroppo non riuscita.
Qui non possiamo più dare colpe alla BMW, già in panne prima di partire, ma piuttosto alla Beta di Franco: attorno alle 11, in pratica dopo 1 ora di enduro, si è rotto il raccordo ad Y che collega i radiatori con la pompa... pochi centesimi di plastica hanno rovinato la 2 giorni di Maurizio, e c'è già chi parla di benedizioni speciali a cui Maurizio dovrebbe sottoporsi prima del prossimo tentativo
Dopo aver lasciato Maurizio al suo destino, verso le 12 torniamo ad endurare, con carrarecce abbastanza larghe dove cercare le curve in appoggio, canaloni qui e la da evitare, pietre e rocce ovunque come sempre... ma ad un certo punto su una tagliafuoco si materializza un muro di protoni a forma di rete metallica ed aggancia la mia ruota anteriore sulla sinistra... mentre cado non capisco il perché, avevo preso bene una sponda per saltare velocemente un canalone, ma poi cado a terra sbattendo violentemente prima la mentoniera poi la spalla destra, il tutto ad oltre 2 metri dalla moto che era rimasta impigliata nella rete assassina nascosta da un cespuglio...
torna indietro Sergio, solleva la moto, mi spara ghiaccio spray sulla spalla, non riesco a sollevare il braccio, ma tagatzu, provo ad attivare le mie cellule bioniche e riparto.
La botta è stata talmente violenta da far piegare i cavallotti che reggono il manubrio, perciò non solo ho dovuto guidare con un braccio semi infermo e dolorante, ma pure con il manubrio storto
Da qui in poi ho pochi ricordi, ho guidato pensando a non sforzare la spalla dx, cercando di prendere le traiettorie più pulite possibile... ricordo birra e panino a Narcao, una caduta in discesa causa paura e dolore al braccio, poi ancora tanta terra e pietre fino ad Iglesias, i distributori di Iglesias dove non funziona il bancomat, l'acqua schifosa della frazione di San Benedetto, una mulattiera impestata dove ho dovuto ricorrere a tutte le mie energie fisiche e soprattutto mentali... poi ancora tanta terra e pietre, discese e salite, poi finalmente la discesa verso Piscinas, e dopo 180 km siamo arrivati al camping Su Sciopadroxu... sono le 20, l'ora giusta per la pappa, ma prima ci spariamo una bella doccia rinfrescante...ahhh
mi sono dimenticato di dire una cosa: durante tutti i 180 km c'era talmente caldo che sembrava di avere davanti un phon gigante che ci sparava aria calda... io ho bevuto almeno 5 litri d'acqua ma non ho fatto pipì =:-O A cena ci hanno raggiunto Giorgio e Maurizio con Valentina, ma soprattutto con i cavallotti del manubrio del Beta di Franco, che finalmente è servito a qualcosa di serio
P.S.: la frase "siete fuori come dei balconi" l'ha detta Chicco Carcassi appena gli ho raccontato cosa stavamo facendo Very Happy



Scrive Danilone:

Maurizio costretto al ritiro è stato il primo dejavu …..
Vabbè dai, giramento di palle a parte non è niente di grave, anche il danno al mezzo pare irrisorio. Lasciamo Maurizio solo soletto ad aspettare il soccorso di Franco e decidiamo di tagliare un pezzo del giro ripartendo spediti.
A Narcao lunga sosta pranzo al bar del centro. Siamo in leggero ritardo sulla tabella di marcia … Ottima scusa per aprire il gas e recuperare. Ripercorriamo alcuni tratti tostini conosciuti in vecchie cavalcate narcaiane … pochi km e ci imbattiamo in un cancello chiuso che aveva la pretesa di farci desistere dal proseguire nel nostro progetto, invece ha solo stimolato la nostra inventiva.
Scoviamo un bypass nascosto dai rovi e ci troviamo al di là dell’ostacolo … I polverosi sanno che “i cancelli non esistono ma sono solo uno stato della mente”.
Go go goooooo. Stiamo endurando in un bel Tratto tecnico ma veloce e qui Danix trova il famoso e immancabile muro di protoni, ovvero una forza avversa che ti prende la moto e ti scaraventa a terra senza capire cosa stia succedendo, Mangiu ne sa qualcosa. Secondo Dejavu.
Per ovvie ragioni perdiamo altro tempo che ci porta a tagliare altro pezzo del percorso. Da Iglesias puntiamo diretti alla frazioncina di San Benedetto, poi Fluminimaggiore. Poco oltre il paese prendiamo l’ultima scorciatoia hard per Gennamari e a seguire Ingurtosu e finalmente il camping.
A tavola siamo in 8, bella cricca e piacevole serata. Giorgio, Maurizio e Valentina ci salutano, per chi resta é il momento del rito di preparazione giacigli… La temperatura è ideale per dormire sotto le stelle e grazie alla stanchezza la motosega di Peppe non mi ha impedito di dormire profondamente
Il mattino seguente Danix, saggiamente, abbandona la comitiva scegliendo di rientrare a casa per vie bitumate. Restiamo in 4, il caldo si sente forse più del giorno prima, risaliamo in moto e da subito prendiamo un passo da alba al tramonto sostenuto ma non troppo. Abbiamo tanta strada da fare..
Dopo circa un ora, Peppe pizzica la gomma anteriore. Terzo dejavu. Non abbiamo la chiave 27 per smontare la ruota. Si scende piccu piccu a FluminiMannu. Riparazione ruota con attrezzo prestato da abitanti locali con sala intervento nel distributore del paese. Stessa scena vista nella versione 2013 quando riparammo foratura nel distributore di Perdas.
Ancora una volta dobbiamo improvvisare la traccia. Scegliamo di puntare per la via più corta. Antas, Domusnovas via Tinì. Pranzo nell’unico bar aperto di Domus. Proseguiamo per Villamassargia, Rosas, vecchia ferrovia e siamo ai piedi del Castello di Siliqua più precisamente al bar della biglietteria.
Ultime birre e gelati di una 2ggAL dove abbiamo riso tanto e mi fa ben sperare che ci sarà anche un edizione 2017.
Foto by Danileddu
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